Maimulu

Su Maimulu è il termine che designa un'antica manifestazione agropastorale del paese di Ulassai in Ogliastra. Tale manifestazione coincide con i vari "Carrasegare" della Barbagia e i vari "Segariepezza" campidanesi dell'ultimo periodo invernale (febbraio-marzo). Ai giorni d'oggi spesso si fraintendono con le varie manifestazioni carnevalesche presenti nel continente italiano, anche se con quest'ultimo hanno ben poco a che vedere. I motivi che hanno portato l'esistenza e la sopravivenza di questa usanza sono misteriosi ma comunque legati sicuramente a ritmi della natura e al culto delle divinità pluviali precristiane. Ulassai conserva la manifestazione in parte, poichè varie dinamiche sono andate perse nel tempo. Le caratteristiche che lo contraddistinguono rispetto agli altri paesi sono: la presenza della personificazione della madre del rituale sa "Ingrastula", la personificazione vivente del rituale su "Maimulu", i pastori provisti di lazzi "Assogadoris", l'uomo trattenuto a catena "urcu aresti" e il fantoccio "Martiperri". Le figure animavano e animano il rituale oggi inteso come "carnevalesco" con una questua in suo onore. L'ultimo giorno si ardeva il fantoccio per propiziare i campi arati e la nascita degl'armenti. La manifestazione è stata riproposta partendo da uno studio di Damiano Rossi.