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Utente:Vincenzo80/Architettura cinese (dinastia Song)

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Voci principali: Architettura cinese, Arte Song.
Architettura Song
La Pagoda delle Sei Armonie, a Hangzhou, 60 m (197 ft) di altezza, eretta nel 1156 e completato nel 1165.[1]

Sotto la dinastia Song (960–1279), l'architettura raggiunse nuove vette per quanto riguarda la raffinatezza. Progetti di grandiose costruzioni sono state promosse dal governo, comprese la realizzazioni di imponenti pagode buddiste cinesi e l'edificazione di enormi ponti (in legno o pietra, a travata o ad arco segmentato). Molte delle torri a pagoda costruite durante i Song furono erette ad altezze che superano i dieci piani. Alcune delle più famose sono la pagoda di ferro, costruita nel 1049, e la Pagoda Liuhe costruita nel 1165, quando ormai la dinastia aveva perso il controllo della Cina del Nord e si era spostata a sud del Fiume Azzurro (c.d. dinastia Song meridionale, 1127–1279).[2] Tuttavia ve ne erano molte altre. La più alta è la Pagoda Liaodi di Hebei, costruita nel 1055, con una altezza totale di 84 m. Alcuni dei ponti raggiunsero lunghezze di 1.220 m ed alcuni erano sufficientemente ampi da permettere il passaggio di due carri simultaneamente su un corso d'acqua o su un burrone.[3] Il governo supervisionò anche la costruzione dei propri uffici amministrativi, degli appartamenti del palazzo, delle fortificazioni della città, dei templi ancestrali e dei templi buddisti.[4]

L'architettura della dinastia Song è oggi celebre quindi per le imponenti pagode, gli enormi ponti, i palazzi stravaganti e, infine, le sontuose tombe imperiali a struttura piramidale, come ad esempio i sepolcri di Gongxian, nel Henan.[5] Circa 100 km da Gongxian vi sono delle altre tombe a Baisha, con elaborate decorazioni in legno e colonne e piedistallo che adornano le pareti interne. Le due ampie camere sepolcrali presentano un tetto a forma conica.[6] Ai lati dei viali che conducono a questi edifici vi sono file di statue di pietra di funzionari, di animali e di creature mitologiche.[5]

Nonostante il fiorire dell'architettura in epoca Song, le professioni correlate (architetto, capomastro, falegname ed ingegnere strutturale) non giunsero mai allo status elevato dei funzionari-letterati confuciani nella Cina imperiale (v.si Quattro occupazioni). La conoscenza dell'architettura fu tramandata oralmente per migliaia di anni, solitamente di padre in figlio e/o secondo le rodate modalità della "bottega". È noto che durante il periodo Song fossero comunque presenti scuole di ingegneria e architettura strutturale. Una di queste, di altro prestigio, fu presieduta dal celebre costruttore di ponti Cai Xiang (1012-1067) nella provincia medioevale del Fujian.[7] Esistevano comunque anche agenzie governative preposte e scuole per l'edilizia, la carpenteria e l'ingegneria.

Sebbene trattati sull’architettura in lingua cinese fossero già stati prodotti prima di allora, fu al tempo della dinastia Song (960–1279) che maturarono una forma più professionale, descrivente, nel dettaglio, dimensioni e materiali di lavoro in modo conciso e organizzato.[8] Oltre agli esemplari superstiti, le raffigurazioni d'opere architettoniche abbondano anche nell'arte Song (dipinti, disegni e volumi illustrati), aiutando gli storici a meglio comprendere l'architettura del periodo. I manuali di costruzione Song aiutarono non solo i vari laboratori privati ma anche gli artigiani impiegati dal governo centrale.[9]

Premessa: contesto storico e materiali

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Sotto la dinastia Song (960–1279), l'architettura raggiunse nuove vette per quanto riguarda la raffinatezza. Il legno fu il materiale di costruzione più amato dai cinesi (v.si Architettura lignea cinese tradizionale).[10]

Architettura civile

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Quella Song fu una sofisticata civiltà urbana caratterizzata da una complessa organizzazione tanto amministrativa quanto sociale. Alcune delle città più grandi del mondo fiorirono allora in Cina: sia Bianjing (attuale Kaifeng, nel Henan), prima capitale dei Song, sia Lin'an (attuale Hangzhou, nel Zhejiang), capitale della dinastia Song meridionale (1127–1279), furono città con oltre un milione di abitanti.[11] Le città Song disponevano di floridi quartieri commerciali,[12] industriali (soprattutto siderurgici)[13][14] ed artigiani, caratterizzati dalla presenza delle sedi di gilda,[12] tanto quanto d'interi quartieri destinati all'intrattenimento degli abitanti, oltre a scuole (es. l'accademia Donglin di Wuxi) e templi per fornire istruzione e servizi religiosi.[11] Il governo Song sostenne inoltre programmi di assistenza sociale, tra cui l'istituzione di case di riposo, cliniche pubbliche e cimiteri per i poveri.[11] Le città erano poi collegate tra loro da un efficiente sistema postale statale che impiegava migliaia di addetti.[15]

Lo stesso argomento in dettaglio: Mura cittadine in Cina.

Le mura della città (城墙S, ChéngqiángP), rastremate e cioè più larghe alla base, erano ancore costruite in epoca Song principalmente di terra battuta, come fatto da millenni in Cina[16] e come raccomandato e descritto nel III volume del Yingzao Fashi, un manuale d'architettura redatto proprio in epoca Song di cui parleremo nel seguito, intitolato "Norme per i fossati, le roccaforti e le opere in muratura":

«Fondazioni: per ogni chi quadrato applicare due dan di terra; sopra c'era una miscela di mattoni rotti, tegole e pietre frantumate, anch'esse due dan . Per ogni cinque cun di strato di terra, due uomini, stando uno di fronte all'altro, dovrebbero pestare sei volte con i pestelli, ciascuno battendo tre volte su un'ammaccatura; poi tampona quattro volte ciascuna ammaccatura, sempre due uomini in piedi uno di fronte all'altro, ciascuno dei quali batte due volte sulla stessa ammaccatura; poi batti altre due volte, ogni uomo batte una volta. Successivamente, tamponare la superficie con pestelli o tamponare con i piedini in modo casuale per uniformare la superficie. Ogni strato di terra di cinque cun dovrebbe essere compresso a tre cun ; ogni strato di tre cun di mattoni e pietra ammonta a uno e mezzo cun
Modello di Bianjing - Museo provinciale del Henan.

Bianjing, come d'uopo per una delle capitali storiche della Cina, fu progettata in accordo a precisi parametri architettonico-sacrali descritti nel 考工記T, 考工记S, Kao Gong JiP, lett. "Libro dei diversi mestieri" (600–300 a.C.?), riassumibili nella prescrizione d'una cinta muraria quadrilatera con diverse porte su ciascun lato e passaggi riservati all'imperatore.[17] La città esterna di Bianjing fu costruita sotto Song Shenzong (r. 1067–1085) a pianta rettangolare (quasi quadrata), circa 6 km (3,7 mi) da nord a sud e 7 km (4,3 mi) da ovest a est. Il muro sud aveva tre porte, con la Porta Nanxun al centro, la Porta Chenzhou a est e la Porta Dailou a ovest. Le altre mura avevano quattro porte ciascuna: nel muro est c'erano la Porta Dongshui (all'estremità meridionale), la Porta Xinsong, la Porta Xinchao e la Porta dell'Acqua Nord-Est; nel muro ovest Porta Xinzheng, Porta Ovest dell'Acqua, Porta Wansheng e Porta Guzi; e nel muro nord la Porta Chenqiao (all'estremità orientale), la Porta Fengqiu, la Porta Nuova Giuggiola Selvaggia e la Porta Weizhou. Le porte al centro di ciascuno dei quattro lati erano riservate all'imperatore; queste porte avevano passaggi rettilinei e solo due serie di porte, mentre le altre porte della città avevano passaggi a zigzag ed erano sorvegliate da tre serie di porte.

Porta civica, DETTAGLIO dal Lungo il fiume durante il Festival Qingming di Zhang Zeduan.

Il dipinto dell'artista Song Zhang Zeduan (1085–1145) Lungo il fiume durante il Festival Qingming, raffigurerebbe la Porta Dongshui in dettaglio:[18] l'edificio in cima aveva un tetto a cinque creste con una leggera pendenza nello stile della dinastia Song, sostenuto in modo prominente da due serie di mensole a grappolo (zh. dougong). Il grappolo inferiore poggiava sulla porta della città per creare una fondazione di legno, mentre il grappolo superiore sosteneva il tetto, come nel dougong in un edificio Song esistente, la Sala della Santa Madre di Taiyuan, nello Shanxi. L'uso dei dougong quale supporto della sovrastruttura fu appunto approfondito nel Yingzao Fashi che lo definì pingzuo, lett. "base piatta".[19]

Mappa di Bianjing - ill. in (ZH) Chen Yuanjing, Shilin Guangji..

In epoca Song, Bianjing aveva tre cinte murarie: la cinta esterna, la cinta interna e la cinta del palazzo imperiale, al centro della planimetria. La città interna era rettangolare, con tre porte su ciascun lato.[20] Anche la cinta imperiale era rettangolare, con una torre di guardia su ciascuno dei quattro angoli, e quattro porte principali: Porta Xihua a ovest, Porta Donghua a est, Porta Gongchen a nord e Porta Xuande, conosciuta anche come Porta Duan o Xuandelou, a sud.

La Porta Xuande era a cinque battenti, dipinti di rosso e decorati con chiodini dorati, e pareti riccamente decorate con motivi di draghi, fenici e nuvole fluttuanti abbinate a quelle sui pilastri intagliati, sulle travi dipinte e sulle tegole smaltate del tetto.[21] C'erano inoltre due draghi di vetro, chiamati chi wei, ciascuno dei quali mordeva un'estremità del colmo del tetto, con la coda rivolta verso il cielo, e la cui funzione simbolica è parimenti dettagliata nel Yingzao Fashi:

«C'è un drago nel Mare Orientale, la cui coda (zh. wei) è simile a quella di uno sparviero (zh. chi); solleva le onde e provoca piogge, quindi le persone mettono la sua immagine sul tetto per prevenire gli incendi. Tuttavia, l'hanno chiamata erroneamente "coda di sparviero" (zh. chi wei).»

Dalla Porta Xuande correva verso sud il Viale Imperiale, largo circa duecento passi, con i Corridoi Imperiali su entrambi i lati. I mercanti aprirono negozi nei Corridoi fino al 1112, quando furono banditi. Due file di recinzione nera furono poste al centro del viale come barriera per pedoni e carrozze. Lungo i lati interni delle recinzioni correvano le Vie d'Acqua Imperiali rivestite di mattoni, pieni di loto.[22] Circa 400 m (1 300 ft) a sud della Porta Xuande, il fiume Bian intercettava il Viale Imperiale che lo valicava tramite il ponte Zhou, in pietra, balaustrato e piatto. Questo disegno di un viale con un ponte di pietra che attraversa un fiume fu successivamente imitato nella Città Proibita. Durante la primavera e l'estate, peschi, susini, peri e albicocchi adornavano le rive del Bian con una varietà di fiori.[23]

Lo stesso argomento in dettaglio: Palazzo cinese.

Come le dinastie che li avevano preceduti, i Song risiedettero in un complesso palaziale che ospitava non solo la residenza dell'Imperatore e della sua famiglia ma anche gli uffici della Corte e del Governo, i giardini/parchi e le necessarie strutture difensive. Si trattava sempre d'infrastrutture considerevoli ed elaborate, sia da un punto di vista planimetrico sia plastico-artistico. Composto da molti edifici, il complesso palaziale Song si articolava in vasti spazi aperti circondati da mura e fossati, grandi sale coperte (zh. 殿T, DiànP), in realtà esse stesse veri e propri palazzi, taluni per cerimonie e affari ufficiali, tal'altri di destinazione residenziale, edifici più piccoli, templi, torri, camminatoi coperti, cortili più piccoli, giardini/parchi ed annessi.

L'originario palazzo Song si trovava Bianjing/Kaifeng e, come la città, passò in uso alla dinastia Jīn (1115–1234), di etnia Jurchen, che fece della metropoli Song la sua Capitale Meridionale dopo aver scacciato la precedente dinastia a sud del Fiume Azzurro.[2] Il palazzo ospitò in pianta stabile la corte Jīn a partire dal 1214, quando gli Jurchen furono spinti a sud dall'avanzata dei mongoli.[24][25] La maggior parte del palazzo è oggi scomparsa: ne rimane soltanto il Padiglione del Drago, un'elegante struttura in legno su di una piattaforma di bricchi blu.[26]

Il palazzo imperiale Song ad Hangzhou.

Costretti a spostarsi nella Cina del Sud, i Song si appoggiarono ad un nuovo palazzo nella loro nuova capitale, Lin'an/Hangzhou. Il palazzo era situato sul Monte Fenice (zh. 鳳凰山T, 凤凰山S, Feng Huang ShanP),[27] nei pressi del Lago dell'ovest (zh. 西湖T, Xī HúP), località considerata un prototipo di bellezza paesaggistica e citata da innumerevoli poeti cinesi.[28] Lin'an/Hangzhou era già stata capitale del Wuyue durante il periodo di caos politico chiamato Cinque dinastie e dieci regni (907–960) seguite al collasso dei Tang (907) e disponeva pertanto d'un suo complesso palaziale, seppur di modeste dimensioni, che fu ampliato dai transfughi Song: nel 1133, con l'aggiunta di corridoi coperti; e, nel 1148, con un ampliamento della cinta muraria palatina.[24][29]

Marco Polo, che visitò Lin'an/Hangzhou dopo la conquista mongola nel 1276, così descrisse il palazzo Song:

«’l palagio del re [...] de li Mangi [...] gira 10 miglia; è quadrato, col muro molto grosso e alto, e atorno e dentro a questo muro sono molto belli giardini, ov’è tutti buoni frutti. Ed èvi molte fontane e piú laghi, ov’à molti buoni pesci; e nel mezzo si è ’l palagio grande e bello. La sala (è) molto bella, ove mangerebbe molte persone, tutta dipinta ad oro ed azuro, co molte belle storie, ond’è molto dilettevole a vedere, ché per tutte le mura e la copertura non si può vedere altro che pinture ad oro. Non si potrebbe contare la nobeltà di questo palagio, ché v’à 20 sale tutte pare di grandezza, e sono tamante che bene vi mangerebbe agiatamente 10.000 uomini; e si à questo palagio bene mille camere.»

Ponti sui corsi d'acqua sono attestati per la Cina fin dalla proto-storica dinastia Zhou (XIIIIII secolo a.C.). Durante la dinastia Song vennero costruiti grandi ponti a cavalletto, come quello costruito da Zhang Zhongyan nel 1158.[30] C'erano anche grandi ponti fatti interamente in pietra, come il ponte Bazi di Shaoxing, costruito nel 1256 e ancora in piedi oggi.[7] I ponti con padiglioni che coronano le campate centrali erano spesso raffigurati in dipinti come i paesaggi di Xia Gui (1195–1224). Furono costruiti anche lunghi ponti-corridoio coperti, come il Ponte dell'Arcobaleno del XII secolo a Wuyuan, nella provincia di Jiangxi, dotato di ampi piloni in pietra e una sovrastruttura in legno.

Il Ponte di Marco Polo, originariamente costruito dal 1189 al 1192 e ricostruito nel 1698 dalla dinastia Qing.

Mentre era amministratore di una Hangzhou ancora non capitale imperiale, il poeta Su Shi (1037–1101) fece costruire una grande strada pedonale sopraelevata sul Lago dell'Ovest che porta ancora il suo nome: Sudi (蘇堤). Nel 1221, il viaggiatore taoista Qiu Changchun visitò Gengis Khan a Samarcanda, descrivendo i vari ponti cinesi incontrati durante il tragitto attraverso i monti Tien Shan, a est di Yining. Il sinologo Joseph Needham cita Qiu che afferma:

«[La strada aveva] "non meno di 48 ponti di legno di tale larghezza che due carri potevano attraversarli affiancati". Era stato costruito da Chang Jung [Zhang Rong] e dagli altri ingegneri del Chagatai alcuni anni prima. I cavalletti di legno dei ponti cinesi dal III secolo a.C. in poi erano senza dubbio simili a quelli che si suppone fossero stati impiegati nel ponte di Giulio Cesare del 55 a.C. sul Reno, o disegnati da Leonardo, o trovati in uso in Africa. Ma dove nell'Europa del XIII secolo [d.C.] si sarebbe potuta trovare un'autostrada a due corsie come quella di Chang Jung?»

Nel Fujian, al tempo dei Song, vennero costruiti enormi ponti a travi. Alcuni di questi erano lunghi fino a 1 220 m (4 000 ft), con campate individuali fino a 22 m (72 ft) di lunghezza; la loro costruzione richiedeva lo spostamento di massicce pietre di 203 t (203 000 kg).[7] Nessun nome degli ingegneri è stato registrato o appare nelle iscrizioni sui ponti, che riportano solo i nomi dei funzionari locali che li hanno sponsorizzati e ne hanno supervisionato la costruzione e la riparazione.[7] Tuttavia, potrebbe esserci stata una scuola di ingegneria nel Fujian, guidata da un illustre ingegnere noto come Cai Xiang (1012–1067), che era arrivato alla carica di prefetto governativo nel Fujian. Tra il 1053 e il 1059, progettò e supervisionò la costruzione del grande ponte Wanan (un tempo chiamato ponte Luoyang) vicino a Quanzhou, al confine tra l'attuale distretto di Luojiang e la contea di Huai'an.[7] Questo ponte, una struttura in pietra simile a numerosi altri ponti trovati nel Fujian, è ancora in piedi e presenta pilastri simili a navi legati alle loro basi utilizzando mucillagine di ostriche come adesivo.[31] È lungo 731 m (2 398 ft), largo 5 m (16 ft) ed alto 7 m (23 ft). Un altro famoso ponte vicino a Quanzhou, il ponte Anping, fu costruito tra il 1138 e il 1151.

Altri esempi di ponti Song includono il ponte Guyue, un ponte ad arco in pietra a Yiwu, nel Zhejiang. Il ponte fu costruito nel 1213, il sesto anno dell'era Jiading dei Song Meridionali.[32] I ponti galleggianti dell'era Song includono il ponte Dongjin, lungo 400 m (1 300 ft), che possono essere visti ancora oggi.

Tombe imperiali

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Statue lungo una strada spirituale del complesso sepolcrale Song.
Affreschi e mensole dougong -tomba di Song Silang a Luoyang.

Situate a sud-ovest della città di Gongyi, nel Henan, le grandi tombe dei Song sono circa un migliaio, tra tombe degli imperatori, delle imperatrici, di principi e principesse, di consorti e d'altri membri della famiglia allargata della dinastia Song. Il complesso si estende per circa 7 km (4,3 mi) da est a ovest e 8 km (5,0 mi) da nord a sud.[33] La costruzione del complesso principiò nel 963, sotto il patrocinio del fondatore della dinastia, Song Taizu (r. 960–976), il cui padre, il generale Zhao Hongyin (899–956), è anch'egli sepolto nel sito.[33] Gli unici imperatori Song non sepolti ivi furono Song Huizong (r. 1100–1126) e Song Qinzong (r. 1126–1127), perché periti in prigionia durante le guerre Jin-Song nel 1127. Lungo i percorsi spirituali del complesso tombale si trovano centinaia di sculture e statue Song raffiguranti tigri, arieti, leoni, cavalli con stallieri, bestie cornute e creature mitiche, funzionari governativi, generali militari, ambasciatori stranieri e altri personaggi, esposti in un'enorme esposizione di opere d'arte dell'era Song.

La disposizione e lo stile delle tombe Song assomigliano a quelli trovati nel contemporaneo regno dei Tangut registrati negli annali imperiali cinesi come dinastia Xia occidentale (1038–1227), che aveva anche un luogo di sepoltura ausiliario associato a ciascuna tomba.[33] Al centro di ogni luogo di sepoltura si trova una tomba piramidale tronca, ciascuna delle quali un tempo era protetta da un recinto con quattro mura, quattro porte centrali e quattro torri angolari. Circa 100 km (62 mi) da Gongxian si trova la Tomba Baisha, che contiene «elaborati facsimili in mattoni di costruzioni cinesi con struttura in legno, dagli architravi delle porte ai pilastri e piedistalli ai set di mensole, che adornano le pareti interne».[5] La Tomba Baisha ha due grandi camere separate con soffitti a cupola conica; una grande scalinata conduce alle porte d'ingresso della tomba sotterranea.[6]

Architettura religiosa

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Lo stesso argomento in dettaglio: Pagoda.

Dopo il regno della dinastia Han (202 a.C.–220 d.C.), l'idea dello stupa buddista entrò nella cultura cinese come mezzo per custodire e proteggere i sutra delle scritture. Durante il caos politico delledelle Dinastie del Nord e del Sud (420–589), sviluppò la caratteristica pagoda cinese (zh. T, taP), i cui predecessori erano stati le alte torri di guardia e gli imponenti appartamenti residenziali Han, come dedotto dai modelli nelle tombe dell'era Han.[34][35] Sotto le dinastie Sui (581–618) e Tang (618–907), le pagode cinesi passarono da strutture realizzate unicamente in legno a forme più solide ed articolate in muratura e mattoni per sopravvivere agli incendi, accidentali o dolosi che fossero, ed al decadimento.[36] La più antica pagoda in mattoni ancora esistente è la Pagoda di Songyue, costruita nel 523, mentre un tipico esempio di pagoda in pietra Tang è la Pagoda della Grande Oca Selvatica, costruita nel 652. Sebbene l'influenza buddista in Cina si fosse attenuata dopo il collasso dei Tang (907), sotto i Song furono costruite numerose pagode buddiste, a riprova della persistente influenza buddista che, proprio in quegli anni, svolgeva un ruolo primario nello sviluppo del Neoconfucianesimo.[37]

Le alte pagode cinesi venivano spesso costruite in campagna piuttosto che all'interno delle mura cittadine, soprattutto per evitare la competizione con l'autorità cosmica-imperiale incarnata nelle torri-tamburo e nelle porte-torri delle città.[38] Tra le eccezioni c'è la Pagoda della Grande Oca Selvatica, costruita in un quartiere cittadino di quella che un tempo era la zona sud-orientale di Chang'an (attuale Xi'an, nello Shaanxi), allora capitale dei Tang.

La Pagoda di Ferro di Kaifeng, 57 m (187 ft) di altezza, costruita nel 1049 dopo che la pagoda di legno di Yu Hao fu distrutta da un fulmine.

La Pagoda di Ferro del Tempio Youguo di Kaifeng deve il suo nome al colore grigio ferro dei mattoni smaltati che compongono la torre. Costruito originariamente in legno dall'architetto Song Yu Hao, fu distrutta da un incendio innescato da un fulmine nel 1044 e ricostruita nel suo aspetto attuale nel 1049 per ordine di Song Renzong (r. 1022–1063). Questa pagoda di 13 piani, strutturata su una base ottagonale, è 56,88 metri (186,6 ft) di altezza. I mattoni ricoperti di piastrelle smaltate presentano incisioni raffiguranti figure danzanti, ministri solenni e temi buddisti.[39][40]

In quel periodo si trovavano anche vere e proprie pagode in ghisa, come la Pagoda di Ferro del Tempio di Yuquan (Tempio delle Sorgenti di Giada), a Dangyang (Hubei). Costruito nel 1061, comprende 53 848 kg (118 715 lb) di ghisa e sostiene 21,28 m (69,8 ft) di altezza.[41] Imitando le pagode contemporanee in legno, pietra e mattoni, la pagoda presenta grondaie inclinate e una base ottagonale.[42] Un'altra pagoda di ferro fu costruita nel 1105 a Jining, nello Shandong, e fu realizzata strato per strato in sezioni ottagonali, raggiungendo un'altezza di 78 piedi.[43] Oggigiorno in Cina esistono diverse pagode in ghisa di questo tipo.

La Pagoda delle Sei Armonie è un altro esempio di architettura a pagoda dell'era Song. Si trova nella capitale dei Song Meridionali, Hangzhou, ai piedi della collina Yuelun, di fronte al fiume Qiantang. Sebbene l'originale struttura fosse stata distrutta nel 1121, l'attuale torre fu eretta nel 1156 e completamente restaurata entro il 1165. Misura 59,89 m (196,5 ft) d'altezza ed era costruito da mattoni rossi e 13 livelli di grondaie in legno. A causa delle sue dimensioni, la pagoda fungeva da faro permanente per aiutare i marinai, come descritto nel Hangzhou Fu Zhi.[1][44]

La Pagoda del Tempio Zhengjue nella contea di Pengxian, nel Sichuan (vicino a Chengdu), è una pagoda in mattoni costruita tra il 1023 e il 1026, secondo le iscrizioni che corrono lungo il suo primo piano. Ha una base quadrata su un piedistallo Monte Meru, tredici piani per un totale di 28 m (92 ft) di altezza e più strati di grondaie simili nello stile alle precedenti pagode Tang di Chang'an, alla Pagoda dell'Oca Selvatica Gigante e alla Pagoda della Piccola Oca Selvatica.

Furono costruite anche pagode ibride in legno e mattoni. I primi quattro piani dell'ottagono, 42 m (138 ft) La Pagoda Lingxiao del 1045 è in mattoni (con grondaie in legno), mentre dal quinto piano in su è interamente in legno. Anche le pagode in pietra o mattoni presentavano elementi architettonici tipici degli edifici cinesi in legno; ad esempio, la Pagoda Pizhi, costruita tra il 1056 e il 1063, utilizza le mensole dougong tipiche dell'architettura in legno per sostenere i tetti a due falde ricoperti di scandole e i piani superiori. Entrambe le pagode sono dotate di scale interne, anche se quella della pagoda Lingxiao arriva solo al quarto piano, mentre quella della pagoda Pizhi arriva al quinto. Tuttavia, la Pagoda Pizhi è dotata di scale esterne a chiocciola che consentono l'accesso al nono e ultimo piano.

La Pagoda Liaodi a Dingzhou, nella provincia di Hebei, è una pagoda in pietra e mattoni completata nel 1055 e una delle più alte costruzioni cinesi premoderne . Con i suoi 84 metri (276 piedi) di altezza, è la pagoda cinese più alta costruita nell'era dinastica ancora in piedi, superando i 69 metri (226 ft) delle Tre pagode dell'Ammirazione Divina, detentrici del record sin dalla loro costruzione nel IX secolo da parte del Regno di Dali, lo stato del popolo bai che controllava i territori dell'odierna provincia cinese dello Yunnan e che sarebbe stato annesso all'Impero cinese solo dalla dinastia Yuan (1271–1368). La Pagoda Liaodi ha una base ottagonale su una grande piattaforma. Svolgeva sia uno scopo religioso come punto di riferimento buddista del monastero di Kaiyuan, sia uno scopo militare come torre di guardia utilizzata per osservare le forze nemiche della dinastia Liao (907–1125).[45] Oltre alla loro utilità nella sorveglianza, le torri pagoda potrebbero anche servire come osservatori astronomici; uno di questi è l'Osservatorio di Gaocheng, costruito nel 1276 [46] e ancora in piedi oggi.

Lo stesso argomento in dettaglio: Tempio cinese.
Sala della Santa Madre, Tempio Jin di Taiyuan, costruito nel 1032. Rimarchevole esempio di architettura Song e d'uso strutturale del dougong.[47]

Non era raro che famiglie ricche o potenti facilitassero la costruzione di grandi complessi templari, solitamente donando una parte del loro patrimonio familiare a una setta buddista. Spesso il terreno conteneva già edifici che potevano essere riutilizzati per scopi religiosi. La famiglia Fei (費) della città di Jinze, situata appena a ovest di Shanghai, trasformò una villa di loro proprietà in una sala per la recitazione di sutra buddisti e in seguito costruì diversi altri edifici religiosi attorno alla sala. Ciò diede il via a un boom nella costruzione di templi nella zona, facendo sì che Jinze diventasse un importante centro della setta buddista del Loto Bianco, che a sua volta stimolò la costruzione di altri templi e portò la città a diventare un luogo di rilievo all'interno della dinastia Song. La vicina città di Nanxiang acquisì importanza subito dopo la caduta della dinastia Song, in gran parte grazie alla costruzione di templi e altri edifici religiosi, che si estendevano sull'intero impero Song.[48]

Oltre a stimolare lo sviluppo delle aree urbane, i templi e gli edifici religiosi presentavano una serie di caratteristiche estetiche e strutturali uniche. La già citata 圣母殿T, ShèngmǔdiànP, lett. "Salta della Santa Madre" del 晋祠T, lett. "Tempio Jin", nel sobborgo sud-orientale della città di Taiyuan (Shanxi), insieme alla Sala del Sacrificio del tempio medesimo, sono esempi ancora esistenti dell'architettura Song antica.[47] La Sala della Santa Madre è l'edificio principale del Tempio Jin, costruita per la prima volta tra il 1023 e il 1032 e ristrutturata nel 1102. Ha un tetto a doppia gronda con nove colmi e due teste di drago con fauci spalancate che mordono le estremità del colmo principale. Il tetto è sostenuto da massicci grappoli di mensole dougong perfettamente sovrapponibili alle illustrazioni presenti nel manuale d'architettura Yingzao Fashi. Le gronde della Sala s'incurvano leggermente verso l'alto ad ogni estremità, una caratteristica dell'architettura Song.[49] Le colonne della facciata, decorate con draghi che si avvolgono attorno ai fusti, diventano progressivamente più alte man mano che ci si allontana da entrambi i lati della coppia centrale. L'edificio è circondato da un portico, unico esempio di una struttura del genere. Altra caratteristica unica del sito è un ponte a forma di croce che conduce alla Sala della Dea. Nel 1961, il governo cinese ha dichiarato il Tempio Jin patrimonio nazionale.[50]

Sala della Trinità, Tempio Xuanmiao, Suzhou.

La Sala della Trinità del Tempio Xuanmiao, situata nel cuore della città di Suzhou, è un altro esempio d'architettura Song, realizzato per ordine dell'imperatore Song Xiaozong (r. 1162–1189). Nel 1982, il governo cinese lo ha dichiarato patrimonio nazionale.[51]

Il 景灵宫S, Jingling GongP, lett. "Palazzo Jingling", un tempio dedicato al leggendario Imperatore Giallo situato nei pressi dell'odierna Qufu, fu costruito nell'XI secolo. Successivamente venne distrutto verso la fine della dinastia Yuan. Tuttavia, diverse altre strutture a Shou Qiu, il complesso in cui era situato il Palazzo Jingling, rimangono intatte. Due stele giganti a forma di tartaruga fiancheggiano quello che era l'ingresso del palazzo. Una delle due stele, la Stele del Dolore dei 10.000, si trova a 52 metri (171 ft) di altezza, la stele non contrassegnata più alta del paese.[52] Una grande piramide costruita con blocchi di pietra arrotondati, la tomba simbolica del figlio dell'Imperatore Giallo, Shaohao, si trova all'esterno del complesso di Shou Qiu.[52][53] Un'altra importante stele raffigurante una tartaruga, risalente allo stesso periodo, è stata conservata presso il Dai Miao del Monte Tai.

Manuali d'architettura Song

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Rimarchevole, in epoca Song, fu la sistematica catalogazione, oltreché copia, della produzione manualistica d'argomento architettonico: es. il Yili Shigong del 1193.[8] Una delle opere maggiormente definitive sull'architettura fu il Mu JingP, lett. "Manuale di lavorazione del legno", attribuito a Yu Hao e scritto tra il 965 e il 995. Yu Hao fu responsabile della costruzione di una pagoda in legno a Kaifeng, poi distrutta da un fulmine e sostituita dalla predetta Pagoda di ferro. Al tempo di Yu Hao, i libri d'architettura erano ancora considerati un prodotto accademico di basso livello a causa dello status dell'arte, quindi Mu Jing non fu nemmeno registrato nella bibliografia ufficiale della corte (v.si Libro dei Song).[54] Sebbene il Mu Jing sia andato perduto, lo scienziato e statista Shen Kuo (1031–1095) scrisse ampiamente del lavoro di Yu nei suoi 夢溪筆談T, 梦溪笔谈S, Mèng Xī BǐtánP, lett. "Saggi dello stagno sognante" del 1088, lodandolo come un'opera di genio architettonico, inarrivabile per i contemporanei.[4] Shen Kuo individuò, tra gli altri passaggi, il consiglio di Yu Hao ad un altro artigiano-architetto di come inclinare i puntoni per rinforzare la pagoda contro il vento, e la successiva descrizione delle tre sezioni d'un edificio (l'area sopra le travi trasversali, l'area fuori terra e le fondamenta) con i rapporti proporzionali e le tecniche di costruzione d'ogni sezione.[55]

Diversi anni dopo fu pubblicato lo Yingzao Fashi,[4][56] opera non innovativa (preceduta per esempio dal Yingshan Ling "Legge nazionale sull'edilizia" dei Tang)[57] ma pervenutaci per intero.[56]

Yingzao Fashi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Yingzao Fashi.

營造法式T, 营造法式S, Yíng Zào Fǎ ShìP, lett. "Trattato sui metodi architettonici o norme edilizie statali", è un trattato tecnico di architettura e artigianato scritto dall'ufficio governativo Song noto come Direzione degli edifici e delle costruzioni. Fu completato nel 1100 e presentato all'imperatore Song Zhezong nel suo ultimo anno di regno.[4][58] Il suo successore, Song Huizong, fece pubblicare ufficialmente il trattato tre anni dopo, nel 1103, a beneficio dei capimastri, degli architetti e degli artigiani letterati.[4][58] Lo scopo del libro era fornire norme standard non solo alle agenzie governative d'ingegneria ma anche alle numerose officine e famiglie di artigiani sparse in tutta la Cina che avrebbero potuto avvantaggiarsi dall'uso di un manuale governativo ben scritto sulle pratiche edilizie. L'autore dell'opera, Li Jie (1065–1110), attinse a piene mani dal sapere già messo per iscritto dal predetto Yu Hao.[59][60]

Yingzao Fashi includeva codici e regolamenti edilizi, informazioni contabili, descrizioni di materiali da costruzione e classificazione dei mestieri, oltre a illustrazioni dettagliate e vivide di componenti architettonici e sezioni trasversali d'edifici.[61] Nei suoi 34 capitoli, il libro delineava le unità di misura,[56] e la costruzione di fossati, fortificazioni, lavori in pietra e in legno.[62] Per quest'ultimo, comprendeva specifiche per la realizzazione di unità di staffaggio con bracci inclinati e giunti per colonne e travi.[63] Forniva inoltre specifiche per l'intaglio del legno, la perforazione, la segatura, la lavorazione del bambù, la piastrellatura, la costruzione delle mura cittadine e la decorazione.[62] Il libro conteneva ricette per pitture decorative, smalti e rivestimenti,[56] elencando anche le proporzioni per la miscelazione delle malte utilizzate nella muratura,[64] nella lavorazione dei mattoni,[62] e nella fabbricazione di piastrelle smaltate,[62] illustrando pratiche e standard con disegni.[56] Descriveva la carpenteria strutturale in modo molto dettagliato, fornendo misure dimensionali standard per tutti i componenti utilizzati.[65] Sviluppò uno standard di otto gradi per il dimensionamento degli elementi in legno, noto come sistema di unità cai-fen, che poteva essere applicato universalmente negli edifici.[66] Circa l'8% del libro deriva da materiale scritto preesistente sull'architettura, pertanto la maggior parte dell'opera documenta le tradizioni ereditate di artigiani e architetti. Lo Yingzao Fashi forniva inoltre un glossario completo di termini tecnici che includeva formule matematiche, proporzioni e tecniche di costruzione e discuteva le implicazioni della topografia locale per la costruzione in un sito particolare.[64] In ultimo, l'opera stimava i costi per l'assunzione di lavoratori di diversa qualificazione provenienti da vari mestieri, sulla base del lavoro giornaliero, ed il prezzo dei materiali in base alla stagione in cui sarebbero stati impiegati.[64]

L'architettura come soggetto nell'arte Song

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Oltre agli edifici superstiti ed alla letteratura tecnica dei manuali appena analizzati, è la stessa arte Song ad averci lasciato testimonianza di paesaggi urbani o singoli/gruppi d'edifici, fornendo prezioso materiale iconografico agli studiosi moderni per la ricostruzione dell'architettura Song nelle sue varie sfaccettature. Artisti della dinastia Song come Li Cheng (919–967), Fan Kuan (ca. 960–1030), Guo Xi (ca. 1020–1090), il già citato Zhang Zeduan (1085–1145), Ma Lin e lo stesso imperatore Song Huizong (r. 1100–1126), dipinsero edifici e grandi paesaggi urbani con ponti ad arco, sale e padiglioni, torri/pagoda e distinte sezioni di mura. Il predetto funzionario -letterato Song Shen Kuo era noto per le sue critiche all'introduzione dell'elemento architettonico nell'opera d'arte poiché riteneva più importante, per un artista, catturare la visione olistica di un paesaggio piuttosto che concentrarsi sugli angoli e gli spigoli degli edifici: ad esempio, Shen criticò il celebre Tempio solitario nel mezzo dei picchi che si schiariscono di Li Cheng per non aver rispettato il principio di «vedere il piccolo dal punto di vista del grande» nel ritrarre gli edifici.[9][67]

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Consultazione

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